giovedì 27 gennaio 2011

Enoinfatuati dal Caso

Ci sono dei vini che non hanno bisogno di presentazioni, vini che durante i primi corsi di fiducioso avvicinamento alla cultura del bere, sentivi nominare innumerevoli volte, per poi vederli bramoso nelle enoteche o sulle carte dei ristoranti di maggior pregio a prezzi speculari a quelli dell'oro colato.
Pensavi:"non riuscirò mai a berli","come sarebbe bello vederne le etichette in fila tra le mensole inclinate della cantina privata", "devo imbucarmi a casa di qualcuno, in quella degustazione d'elite", "devo farmi assolutamente invitare a quel compleanno!"
Poi, man a mano che i parametri e le manie crescenti s'intersecavano con l'esperienza, acuendo il senso del piacere nello scoprire il meno scontato, quegli stessi vini sono diventati il reflusso di una corsa all'oro che nel nostro "Belpaese" non esiste più:
i nostri amati supertuscans, soprattutto quelli emulativi i vini bordolesi, sono usciti dalle fisse dei circoli enosnob per entrare tra le idiosincasie dei più integerrimi sostenitori dei vini garage o quelli di fattura cosiddetta "artigianale"...

lunedì 3 gennaio 2011

Poggio Di Sotto...sopra a tutto il resto.

Appena lasciata sulla destra l'ombra maestosa e solitaria dell'Abbazia di Sant'Antimo ed ancor sbogottiti dall'imperdonabile indolenza che l'aveva fin adesso privata ai nostri sudditi sguardi, giriamo a sinistra verso il monte Amiata e Castelnuovo d’Abbate quando, finalmente, comprendiamo:
non è stato un viaggio religioso, ma una gita nello spirito e l'essenza del Brunello di Moltalcino, dove le confessioni del vento, la spregiudicatezza dei profumi, i segreti sussurrati al palato, ci hanno offerto il sangue di questa terra.
L'auto impenna a sinistra, su per il declivio rugginoso, una secca brezza accarezza foglie ingiallite, adagiate su ceppi forzuti tra filari di perfette geometrie:

sabato 4 dicembre 2010

COMPAGNIA DEI VIAGGIATORI NAVIGANTI E SOGNATORI

Ci sono momenti ed esperienze nella vita che ti fanno capire quanto sei cambiato e quanto cammino hai fatto per poter essere quello che sei…non si sta parlando di un mondo che ha a che fare con l’economia ma di un mondo che ha a che fare con me stesso e con le persone che mi circondano. Inconsapevolmente mi sono trasformato, forse evoluto, in qualcosa di superiore o forse sono semplicemente ritornato ad essere me stesso in piena sintonia con la mia famiglia e le persone che io/noi abbiamo deciso di frequentare.La mia vita ora dipende da due occhietti il cui colore ancora non siamo riusciti a decifrare e da un sorriso o un pianto di quella bocca semplicemente perfetta.
E’ passato un anno dall’arrivo di Lorenzo, 31.536.000 secondi che ci hanno fatto crescere,sorridere, arrabbiare, disperare, piangere dalla gioia e soprattutto ci hanno permesso di ritornare a SENTIRE

giovedì 29 luglio 2010

Terrore terroir!

E' incanto soffermarsi tra le penombre del tramonto per lasciarsi sbigottire dall'ingombrante possenza del castello di Vougeot mentre le storie dei milioni di ceppi tutti lì attorno simulano antiche guerre di fanti e sagome di monaci piegati al lavoro .
E' emozione correre su e giù tra i muretti, scovando le scritte che han reso così famoso un luogo tanto piccolo e ristretto, ma così ampio di clichè e scaltrezza da diventar mito tanto per l'enonauta principiante, quanto per l'irriducibile dei così detti esperti:vosnè romanée, echezeaux, grand echezeaux, vougeot e le cancellate sfiziose di Jadot, Fevelay a voler scommettere su chi fà il migliore nettare degli Dei...
Continuavo a girovagar senza meta saltando i ciottoli, seguendo i sassolini bianchi come in una fiaba, scivolando nell'erbetta tra i filari ed eppur quel poliedrico disegno di secolare interazione uomo-natura destava in me una flebile perplessità in netto contrasto con tutte le dimostrazioni di compattezza comunicativa ricevute durante le varie degustazioni di Les Grands Jours.

lunedì 5 luglio 2010

La Paulée di Marsannay

Fino al tardo '700, alla fine della vendemmia, i monaci Cistercensi di Borgogna avevano l'usanza di consacrare l'evento assieme a tutti coloro che contribuivano alla creazione dei loro preziosi vini, acclamati da papi, re e principi, ma sempre accessibili anche ai viandanti in cerca d'ospitalità presso le loro quiete dimore.
Questa usanza fu ripresa a Meursault nel 1923 da Jules Lafon, noto produttore, il quale creò quella che oggi è la più rinomata Paulèe al mondo: un lunedì di metà novembre, dopo l'asta annuale di Beaune, in cui i produttori si siedono assieme ai lavoratori, ma oggi anche appassionati, giornalisti ed intermediari, al fine di condividere le migliori bottiglie d'introvabili annate e serbate in cantina solo p
er le occasioni speciali.
Il 23 Marzo, durante il secondo giorno de Les Grands Jours de
Bourgogne, lo Chateau Marsannay ha fatto sua questa usanza dopo il successo dell'anno precedente e noi fortunati della delegazione di Arezzo siamo stati invitati a presenziare.

mercoledì 10 marzo 2010

Vibrazioni...

Fortuna, Caso:

concetti o parole di alcun valore quando il baricentro sobbalza fuori dalle regole abituate mentre le gambe ballano un ritmo incontrollato ed incosciente fino al fragore sordo di delicati equilibri architettonici squarciati;

via la luce ed ogni colorato statuto umano mentre la terra sguaina superiorità e potere di Dei troppo grandi per essere in loro confidenti...

tu Caso ancor ci hai salvati e lo farai fintanto che ti parlo imprecando come farei con lo specchio delle mie più intime paure.

venerdì 18 dicembre 2009

Bordeaux Vinexpo 2009 - alla ricerca dell'ostrica perduta.

E' informe, di un grigio opaco, dall'aspetto preistorico, durissimo;
serba dentro di se un anemico mollusco color fango ed alga, dalla viscida consistenza, quasi gommoso ed inesorabilmente attaccato al suo
guscio...
eppure quel brutto anatroccolo, tra tanti altri a dire il vero, non proprio attraenti, rappresenta una leccornia associata agli eventi mondani, alle nozze più sfarzose, allo sfizio lussuoso che la tradizione vuole abbinato alle milioni di bollicine di un brioso champagne...

giovedì 22 ottobre 2009

A spasso per le vigne del Cile - Botalcura


Octavio è uno di quei volti che difronte ad un buon piatto ed un calice, non hai certo bisogno di sfidare, è uno che non ti direbbe mai di no, subirebbe ogni capriccio, accompagnandoti, per poi rilanciare a sua volta.
Mi accoglie a braccia aperte con le Ande ed il cielo terso dietro le spalle al 21° piano di uno dei molteplici grattacieli a vetri situati nel cuore pulsante di Santiago, dove ogni azienda desiderosa di crescere pone il suo ufficio commerciale.
La tavola ovoidale ostenta una quindicina di bottiglie esposte ad anfiteatro,