il Perdono a Terranuova Bracciolini (AR) cade sistematicamente l'ultimo lunedì di settembre ed oramai appartiene al codice genetico d'ogni residente; dopo lustri è un evento che non si brama e non si attende più in modo spasmodico, ma arriva e si insinua, sempre e comunque, a redarguire e profetizzare inducendoci a sospendere ogni priorità - mai e poi mai ne faremmo a meno.
Intorno a questo avvenimento ogni cittadino e tutta la conca del Valdarno, scandisce il proprio fine settimana a seconda degli interessi più disparati e trova sovente curiose nuove ispirazioni:
amanti di stoviglie, piatti e posate, della porchetta di Cortona del Cucoli, dei cestini intrecciati e dei corredi, dei quadri d'ogni genere e dove, del fagiolo zolfino, delle giostrine voltastomaco, dei cerchietti che mai s'incastrano, delle blasfeme tre campane...armatevi e partite!Chi non si dedicherà ad una qualsiasi di queste manie senza trarne profitto o beneficio emotivo sarà inesorabilmente destinato a maledire le code ed il trambusto che, per un'intera settimana, impediscono il decorso normale del quotidiano destabilizzando ogni iniziativa non inerente alla festa e lasciando un melanconico sapore di rimpianto anche ai più irriducibili anticonformisti.
Per noi veterani, oramai rassegnati ad esserne pervasi, due od al massimo tre sono i momenti topici in cui concentrare toccata e fuga per la piena soddisfazione annuale - tutte concentrate tra il lunedì mattina ed il martedì sera finali:
lunedì mattina
- triplo bombolone(crema, cioccolata, cioccolata - in assenza della famigerata "strega", una crema liquorosa) , giro alla fiera degli uccelli a veder scempio di cuccioli venduti da mercanti di pochi scrupoli nel bel mezzo dell'allegorica gara nazionale di "cinguettio umano", adorazione al verro, porchettata a sublimare l'icona suina;
tra domenica e martedì
- acquisto della "cazzata" dell'anno;
martedì sera
- riporchettata finale con contorno di piadina romagnola originale e bombolone di chiusura, scorta annuale di svariati tipi di croccante, match ai cavalli, cerchietti a vuoto e fuochi d'artificio finali.
Quest'anno subito alcune delusioni :
dopo la scopa rotante e l'affetta tutto di nuova generazione degli ultimi due anni, non c'è stata la cosiddetta "cazzata di quest'anno", grande costernazione tra le donne in preda ad una crisi d'astinenza tra traboccanti "banchini", ma si sono segnalate comunque svariate prove d'orgoglio con vendetta finale alla fiera fotocopia(perdonate il campanilismo) di Scandicci con acquisto del "raccogli peli rotante in plastica indistruttibile e lavabile".
Vuole la leggenda che qualsiasi acquisto durante la fiera, che siano cose od animali, cessi la sua funzonalità(pratica o vitale)con la fine della festa stessa:
vi saprò ridire del raccogli peli mentre, miracolosamente, due tartarughine e due pesciolini rossi ancora resistono all'impeto d'avidità puerile di mio nipote(sperem...).
Purtroppo abbiamo dovuto constatare l'assenza nella piazza principale del nostro porchettaro di riferimento; nonostante la sedia a rotelle, impareggiabile è la sua abilità nel farcire i panini anche durante i momenti più concitati.
Contiamo e speriamo di riaverlo con noi il prossimo anno mentre per definire il punto uno del lunedì mattina andremo in ogni caso sul sicuro con il Cuculi di Cortona, da trentanni a selezionare suini, imporchettarli e consegnarli in tutto il mondo, con il proprio camioncino, sottoforma di panini da prendere a grandi boccate d'aglio, fegato e pepe.
Ma in assoluto il mio momento clou del Lunedì della Fiera è l'adorazione al verro: tra orde di chianine, capre e porcellini la sua sagoma è immancabile e per noi occasione ascetica di contemplazione. Dimensioni complessive, grandezza e rotondità della sacca seminale fungono da auspicio per tutto l'anno successivo e viene persino indetto un concorso con insaccati in premio per chi riesce ad indovinarne il peso. Ci proviamo anche se qualsiasi cifra non mi par mai abbastanza grande e questo vezzo non m'interessa alla stregua della maestosità dell'animale. La sibilla suina quaest'anno si è presentata in ottima forma ed anche se di dimensioni non devastanti, sfoggiava tanto di coccarda ricevuta per le proprie "doti qualitative" e, sorpresa delle sorprese, era coadiuvata da un raro verro di cinta senese.
Tutto ciò ha sconvolto pesi e misure aggiungendo nuove variabili interpretative:
la sentenza per l'anno che verrà profetizza cambiamenti repentini, inaspettati, ma in nome di un rinnovamento verso l'eccellenza del vivere...
beh! forse quest'ultimi tumulti socio-finanziari sono solo fumo difronte ad un novello orizzonte prodigo d'ancor ignote e fertili occasioni.
Ed intanto, pur non avendo vinto una "cippa" nè ai cerchietti, nè ai cavalli a causa di mano poco ispirata nel lancio della pallina in buca rossa, noi continueremo a sbracciare...
i fuochi alla fine arrivano sempre!
a volte paion stelle.
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