sabato 28 marzo 2009

Un altro sogno divenuto realtà - Intro


A spasso per le vigne del Cile dalle Ande al Pacifico bevendo i vini migliori...
Dopo tre anni, un nuovo viaggio, nuovi e vecchi cuniculi di terra pervasi dal fresco vento, lo stesso cielo terso, accecante fino ai tepori fucsia del tramonto, facce amiche, nuovi volti scoperti, tutti con il medesimo indistinto orgoglio, serafica calma negli occhi, ma parlata svelta desiderosa di fare. Stavolta il rientro è stato ancor peggiore perchè il sapore dell'ampio spettro di possibilità offerte dalla sete di cultura enogastronomica ad un qualsiasi sommelier italiano, sbatte con il retrogusto amaro di un Italia troppo incline ad opprimere tra immani rischi ogni giovanile slancio realizzativo. Sta facendo passi da gigante il Cile ed un sommelier di scuola nostrana, dove il vino è concepito soprattutto per finalizzare un perfetto matrimonio con il cibo, viene sempre trattato con rispetto ed ancor più oggi, acclamato, man mano che i ristoranti si dotano di laboriose carte dei vini e le pietanze si articolano maggioormente per esaltar il connubio dei sensi. Incessantemente ci siamo lanciati tra i filari di variegate aziende, imbattuti in nuove splendide realtà trovando conferme nel rigore e sviluppo di quelle da noi già adorate. Siamo stati ospitati sui grattacieli vetrati con vista sulle Ande(Botalcura), negli uffici di marketing di quelle produzioni troppo lontane per poter essere raggiunte, stupendoci per la scoperta di vitigni alternativi, originali come il carignan e cabernet franc atti a produrre vini di personalità e fini nelle zone più avverse, piovose e fredde del Sud. Altre ancora(Falernia) ci hanno inviato i vini dagli assolati altopiani della Valle del Elqui direttamente al recapito di Santiago. Non stiamo parlando di Vinas scapestrate, gestite in modo dilettantistico in ambienti decadenti, incapaci di creare eccellenza ed alla ricerca disperata di consenso, ma di perfette macchine di produzione vitivinicola in pieno slancio sperimentale, pioneristico, già in grado dopo pochi anni dalla piantagione di realizzare vini d'elevatissima qualità(Casa Marin). La meticolosa cura nelle tecniche di marketing(Viu Manent, Casas del Bosque), la mistica, anche se strumentale, riscoperta del mondo Mapuche sulle etichette, nei nomi e tra le sinuose curve di modernissime cantine di legno lamellare(Almaviva), sono il corollario dell'accogliente atmosfera riservata ad ogni turista: impossibile non desiderare una passeggiata a cavallo, una copa difronte ad un geometrico, luccicante panorama, il dolce sonno in una silente camera di una villa coloniale in cui l'unico sibilo è quello del vento arrecante profumi di mosto(Vina Casa Silva). Nessuno se ne va senza dimenarsi per portarsi appresso quante più bottiglie possibile. Un paese in grado di espandere idee, alimentare speranze e creatività(Antiyal), estremizzare ogni passione così come dilatata ne è la latitudine, variare repentinamente umore come rapidamente e ripidamente dalle Ande si solca il Pacifico. Vi invito a non dare niente per scontato, non solo a vedere, ma a sentire, perseverare, domandarsi...nel mondo ci sono innumerevoli complementi possibili ed affini alla nostra quotidianità, un buon vino è certamente il buon inizio per scoprirne di nuovi.



seguirà resoconto dettagliato Vina per Vina...


1 commento:

giardigno65 ha detto...

bellissimo, che c...