venerdì 5 settembre 2008

Alghero: bastioni e panini.

Sono stati quattro giorni inconsueti, dal vago sapore adolescenziale,
estenuanti, didattici, sorridenti.
Alghero non delude le aspettarive regalandoci sprazzi per il pensiero difronte alle cromature arancioni di lunghi tramonti e
proteggendoci con le sue mura ed i bastioni dal vento incessante e la veemenza schiumosa del mare...

In verità per i primi due giorni il vento è stato piuttosto avaro e ciò non ha agevolato il sonno nell'inedita tendina a pinna di squalo con due piazze ristrette, ma fedeli alla politica dell'"arrangio" sposata prima della partenza, dovevamo provare la nostra malleabilità anzichè cedere alla tentazione dell'acquisto di un'ipermoderna 2"(AIR!).
Avevamo trovato accogliente anfratto tra tre pini sulla comoda sabbia(solo il sacco a pelo c'entrava nel bagaglio a mano!)in un simpatico campeggio ai piedi della città; come mezzi di spostamento l'autobus e l'eroico noleggio di mountainbike dopo immediata bocciatura del folkloristico, ma poco pratico tandem;
su tutto il piacere di combattere con sistematico infradito e slip il sole cocente acuito dalle bianche spiagge ed il girellare in pineta con frivolo pseudopigiama 24H24.
I nostri puerili amici tedeschi della tenda a fianco chiudevano il cerchio durante notti insonni in cui cercavano di digerire il fluorescente brodo di wurstel delle 6 del pomeriggio attraverso gargarismi con un improponibile colluttorio Havana 3...
Riscoprire il senso del non possesso, della mancata preoccupazione di trovare un posto sicuro per l'auto o di cosa doversi mettere appena alzati è il trampolino di lancio per predisporsi al meglio ai suoni, colori ed improvvisati sapori di questo lembo di terra in cui l'identità isolana riecheggia ritmi dalla Catalogna:
ogni strada diventa carrera, il giallo domina negli stretti vicoli e dialetti catalani rendono sfuggenti i dialoghi pur ammorbidendo la consueta onomatopeica austerità sarda.
La salsedine portata dal mare coglie irresistibilmente il palato portandolo al vorace desiderio di pesce, qui l'aragosta vige sovrana, il budget la esclude a priori e poche ne ho viste zampettare ancora negli acquari dei ristoranti;
dopo aver cercato, con alterne fortune, di dribblare le consuete sòle per turisti, ci consoliamo con uno spago all'algherese in una trattoria nascosta colma di gente del luogo ed esperti velisti itineranti:
pomodori, capperi, acciughe e bottarga mirabilmente abbinati al vermentino di Cherchi; da sè la sequenza degli ingredienti testimonia l'intensità, aromaticità e sapidità del piatto sufficientemente sostenuta dalla morbidezza sopra la media del fruttato Tuvaoes. Per ciò è valsa la pena di perdersi un tramonto, ma non è questo lo sfizio che ci ha strabuzzato gli sguardi senza ritegno alcuno...
Qui voglio fissare tutto il mio apprezzamento per i salumi sardi solo perchè parlare dei formaggi, a partire dal Podda nello scandir delle varie stagionature, pare veramente scontato;
niente ci ha regalato maggior pienezza dei mitici pranzi da 3/3,5 euro a cranio dove, come nel tetris, ci divertivamo ad incastrare nei panini, ora il salame con pecorino semistagionato, ora crudo con fresco, ora salsiccia con 24mesi e via così in un crescendo d'esaltazione fino all'atto finale: la trasformazione del pane carasau in guttiau grazie a spolverata di sale e filo d'olio da far interagire con tutte quelle leccornie.
Il mio preferito è stato indubbiamente il simposio con la salsiccia ed il podda stagionato;

il salume a forma di U mi ricorda molto il chorizo spagnolo con leggera speziatura pepata al posto della paprika, chi sia l'uovo chi la gallina poco ci interessa durante l'estasi provocata dallo scricchiolio fra i denti del croccante guttiau assieme alla veemenza di quei sapori che ci fanno salivare come lupi famelici.
Sapere di poter arrivare così in alto con così poco è una sana consolazione in questi tempi in cui le scelte proliferano correndo in spazi sterminati mentre il loro accesso passa per sempre più stretti cuniculi(alla stegua di una tenda omologata a 2 piazze:-).

Adios El Alguer...Hasta luego!


3 commenti:

Anonimo ha detto...

La tua narrazione è come una pittura di un artista contemporaneo il cui pennello si è nutrito di colori,odori e sapori del luogo.Sapiente,sarcastico e profondo come sempre non smentisci mai la tua indole free-lance,che difficilmente potrà essere ancora compatibile a lungo con le "gabbie" della società capitalistica e frustrante della nostra routine.Il tuo talento,del resto come già sapevo,indurrebbe a voli pindarici alla ricerca di qualcosa che,per ora,è solo metafisico..ma che sta a noi rendere terribilmente attuabile..

Le Panzelier ha detto...

Se l'occhio non m'inganna, la mano del GD qui si erge a tutti sopra di una spanna...troppo buono nel giudicare e lusingato m'invita a perseverare, ma invero perchè dello sfizio il concetto si possa impreziosire in questo spazio di quando in quando della sua penna mi vorrei arricchire.

Un accaut google dovrai fare, ma di certo non mi esimo dal te invitare.

Grazie ed a presto-

Anonimo ha detto...

..sì,la mano è la mia..Ho ricevuto il tuo invito e,inorgoglito da cotanto onore,mi sono cimentato senza successo..domani con tempo e lucidità maggiore,creerò l'account agognato.Purtroppo sono reduce da una sveglia alle 4 per partir dall'isola del giglio ed essere alle 9,profumato e falsamente fresco in ufficio ad Arezzo.Se poi aggiungi una serata di preparazione atletica a seguire un Tristori in grande forma..e..alle spalle una 2 giorni di bianchi del giglio ad accompagnare i piatti di pesce sapientemente preparati dal buon Mario,isolano doc,e gestore sui generis di un hotel semplice quanto genuino..beh capirai la mia scarsa vena.Vorrei solo sottolineare come l'esperienza gigliese in questo periodo dell'anno sia particolarmente proficua dal punto di vista sensorial-emozionale...macchia mediterranea profumatissima,rocce,fichi d'india,viti bassissime generose di grappoli maturi,mare trasparente con riflessi smeraldo,pesce a volontà,brezze mattutine e libecciate serali...sono solo alcuni degli ingredienti da poter mischiare in ordine sparso per estraniarsi in breve dalla routine standardizzata e standardizzante...e il prossimo week-end ci sarebbe anche la festa dell'isola...