domenica 26 ottobre 2008

Esteticaffettuosamente

I 5 sensi non hanno sesso, ragione sociale, faziosità politica di sorta:
essi s'interscambiano a piacimento, si esaltano o deprimono l'un l'altro, ma solo la loro perfetta congiunzione accende la fiamma emotiva e la eleva così in alto da fissare indelebilmente quel dato momento nell'orizzonte sfuggente della memoria.
Le parole sono bastoncini per alimentare il falò destato dagli affetti, all'amicizia, l'amore nato da un istinto, trasferito con i gesti e percepito con i sensi; scriverle qui è un modo per mettere al sicuro il dono ricevuto durante un atteso sabato sera che, grazie all'impeto di un narcisistico altruismo fraterno, ha assunto i connotati dell'eccelenza.
Passati i bastioni dell'ingresso, l'impatto estetico è subito devastante, l'ordine sublime, la mobilia splendente tra giochi di luce che integrano i sorrisi raggianti, l'eleganza del pargolo pari solo alla sua spigliatezza e voglia di gioco.
Non stiamo parlando di un castello, ma di una casa resa speciale grazie alla cura nei particolari,
all'equilibrio coscienzioso di pudore e ludibrio che ogni giovane famiglia dovrebbe bramare.
Sentirsi grandi dando ed ampliando quell'altrui sentire che spero qui di render tangibile, benchè in infima parte.
Per le leccornie le immagin posson parlare sopra ed oltre le parole a lasciare intuire ciò di cui quei sensi han potuto gioire, colori vivi ed intensi come i profumi a librarsi sul palco di sontuosa scenografia:


lo sfarzo, una volta sfiorato così sublime, è maledettamente contagioso, ma una vera maledizione sarebbe non lasciarsi investire da queste occasioni per apprenderlo. Purtroppo sarà poi difficile scovar il diverso tra tutto ciò che, da lì in avanti, apparirà meno esclusivo, non speciale...
E degli effluvi di seguito qualche spruzzo:
Lo Champagne Paul Bara Gran Cru millesimato 1999 al nostro arrivo era già in fresco. Di repente sovrastò con la sua complessità il seppur originale ed intenso Champagne di Pinot blanc(Dufour) puntigliosamente scelto tra 100 che per quella sera ci eran parsi banali.
Il perlage diventava crema nei nostri palati schioccanti come al cospetto di una brioche calda di primo mattino.
Nettare vecchio di 30 anni di Carmignano, ma stupefacente e brioso a celebrar il millennio di alcuni dei commensali, ci svelava il vero concetto di terroir grazie al connubio tra la freschezza del sangiovese e la tempra di un cabernet che di alloctono ha oramai solo il nome.
Non ci sono spigoli in questo vino, nessun assioma prevale su altri, l'essenza d'ogni vitigno si annulla ed esalta attraverso inusitati profumi. Egli è in piena armonia con lo spirito che tiene per mano le alterne esistenze di noi al tavolo.
Del Tannat uruguaiano abbiam presto persa traccia nonostante la sua vibrante potenza tutta da domare, ma ne seguiremo le sorti anno dopo anno.
Rispettosi dei dettami del motto Panza e Presenza, abbiamo cercato di onorare ogni argentato vassoio prodigo di bontà di natura miscelata ad arte;
nel frattempo in mente fomentavano gli slanci fantastici verso il come ed il quando riusciremo nel nostro feudo a tesser trame di novello buon auspicio all'altezza di questo setoso guanto di sfida raccolto con lauta soddisfazione.
Abbiamo tempo, quel guanto è la mano amica tesa per un'abbraccio senza tempo che sosterrà ed ispirerà i cuori fino ad allora...

Grazie a voi!nostri spiriti romantici...

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