sabato 4 dicembre 2010

COMPAGNIA DEI VIAGGIATORI NAVIGANTI E SOGNATORI

Ci sono momenti ed esperienze nella vita che ti fanno capire quanto sei cambiato e quanto cammino hai fatto per poter essere quello che sei…non si sta parlando di un mondo che ha a che fare con l’economia ma di un mondo che ha a che fare con me stesso e con le persone che mi circondano. Inconsapevolmente mi sono trasformato, forse evoluto, in qualcosa di superiore o forse sono semplicemente ritornato ad essere me stesso in piena sintonia con la mia famiglia e le persone che io/noi abbiamo deciso di frequentare.La mia vita ora dipende da due occhietti il cui colore ancora non siamo riusciti a decifrare e da un sorriso o un pianto di quella bocca semplicemente perfetta.
E’ passato un anno dall’arrivo di Lorenzo, 31.536.000 secondi che ci hanno fatto crescere,sorridere, arrabbiare, disperare, piangere dalla gioia e soprattutto ci hanno permesso di ritornare a SENTIRE
Ed il sentire si ricollega indubbiamente ad un amore che da circa tre anni è entrato violentemente nella mia vita sconvolgendomi oramai in maniera irrimediabile le papille gustative.
Il suo colore ambrato versato nel giusto bicchiere mi evoca gioia, mi riporta alle faraoniche feste date alla corte di Francia da quella che fu Madame Pompadour, forse la donna di stirpe non regale più potente di Francia, mi riporta al Mouline Rouge con le ballerine di Can Can, mi fa sorridere pensando che tale bevanda così diabolica sia nata anche grazie ad un signore votato alla strada del celibato.
Le sue leggere bolle ti solleticano il palato, il suo gusto ti armonizza la bocca e ti mette psicologicamente nella migliore situazione per poterti congiungere dolcemente con l’amata.
Si sto proprio parlando dello champagne, oramai non riesco a bere niente di Spumantizzato che possa essere diverso dalle regali bollicine francesi, non riesco a trovare neanche nel più prestigioso metodo classico italiano quella finezza, quel modo di essere ruffiano che è presente nella maggior parte delle bottiglie di elevato livello.
E pensare che si tratta di un vino non vino, di un vino dovel’uomo fa ancora la parte del leone, dove si vedono applicate le più segrete miscellanee di vini didiverse parcelle di diversi villaggi e di vini riserva vecchi anche di 10 anni il tutto per garantire lostesso gusto, la stessa fattura, lo stesso identificativo della Maison. Riconoscibile fra mille altre.
E poi…poi c’è il filone dei rivoluzionari, anarchici combattenti difensori della natura in tutti i suoi aspetti, cultori del Biodinamico capaci di produrre veri nettari divini ma anche prodotti imbevibili, sono l’elemento di rottura che da un po’ di anni a questa parte ha rivoluzionato il mondo Champagne, prodotti che hanno una diversa identità da anno ad anno, che hanno una propria personalità che varia e si modifica nel tempo, prodotti particolari per persone particolari.
Infatti sono i preferiti del mio amico Panza, un personaggio poliedrico simile a Didier Degenau(pace all’anima sua ed al suo perfetto silex), un po’ Nevruz di Xfactor, un po’ cantante di liscio delle più importanti sale da ballo Romagnole, un po’ Sirenetti di novella 2000 ma del 1985, un po’uomo di mare (Ma di Massa Carrara, la parte dei cavatori e della gente che fatica e vive con i fruttidel mare).
Lui che parla con termini da poeta classico, lo definirei l’uomo biodinamico nella vita e nei gusti.
E poi c’è l’altro componente, un equilibrio entropico di nome Mirko.
In lui troviamo di tutto di più.Dalla trasgressione pura al rispetto ferreo delle proprie regole mentali difficilmente modificabili.
I suoi gusti sono quelli e su quelli difficilmente si può agire, Bonnaire millesimato 2002 e Paul Dethune Pinot Noir in purezza (fra l’altro da me appoggiati).
Uomo che non si tira mai indietro, affidabile a livelli elevatissimi con scarto millesimale dal 100, lo definirei dotato di una bellissima Pazzia.
Devo dire che l’approccio con le bollicine francesi è stato subito di quelli che facevano presagire la disfatta economica ovvero….non c’è stato proprio niente da fare…l’amore è sbocciato, il sorriso si è acceso e l’animo improvvisamente si è rallegrato.
Le cose che mi folgorano mi fanno entrarein un mondo tutto mio, che mi solletica l’intelletto e mi rende migliore, mi fa cibare di cultura emi fa capire un territorio, perché il segreto di bere champagne o qualsiasi altra tipologia di vino èquella di ingurgitare letteralmente un territorio.
Il sorso di un calice di vino equivale ad un viaggio alla scoperta di usi e costumi di una singola zona.
Quando bevi un sorso di chardonnay di Cramanto di Le Mesnil sur Oger oppure senti la potenza di un pinot noir di Ambonnay o Ay non pensi soloal gusto che ti da il sorseggiare l’ambito nettare ma alla cura della vigna, alle mani del contadino che ha selezionato con cura tali chicchi, alla scelta dei lieviti necessari per la spumantizzazione, alle cantine, agli Chef du Cave, ed alla Cattedrale di Reims in estate, ai locali dove mangi divinamente e servono champagne al posto dell’acqua, ai piccoli e grandi produttori, alla vita ancora scandita dal levarsi e dal coricarsi del sole, alle secolari dinastie delle famiglie produttrici.
Ecco cosa vuol dire bere…viaggiare in tutti i sensi pur stando seduti…
L’ingresso di Lorenzino nel mondo dei grandi, in quel mondo nel quale non si conta più a mesi masi conta ad anni mi ha dato la spinta di creare con i signori che oramai fanno parte del mio DNA una specie di laboratorio ludico/gastronomico/enologico.
Ho fornito alla mia cricca le migliori bottiglie di bollicine che avevo recuperato pazientemente nel tempo con biodinamici e grandi maison ed abbiamo stabilito un menu’ ad hoc con il sempre fantastico Conte Max che ci coadiuva nelle nostre dissertazioni presentandoci piatti da ristorante stellato in un luogo altamente familiare il che amplifica sempre di più la bravura dei commensali.

* crudo di mormore e crescione
* cicale ed olio nuovo
* insalata di polpo ed olive taggiasche
* triglia e culatello
* gamberone su letto di foie gras
* gnocchi di ricotta e seppie con salsa nera
* pasta e fagioli ai calamari
* rombo arrosto con verdure



* pennet chardonnet brut selection..tanto per avvinare il palato
* jerome prevos la cluoserie
* pierre larmandier bernier vielle vigne grand cru mill. 2004
* paul roger millesimato 2000
* henriot couvee de l’henchanteleur millesimato 1996
* eugly ouriet pinot noir in purezza grand cru le Crayerés


Lascio a tutti sognare quello che abbiamo bevuto con due indicazioni…signori miei Pierre Larmandier Bernier è un grande, è il biodinamico antidivo, è colui che non ha un nome altisonante come Selosse ma i suoi prodotti personalmente li ritengo il viaggio ‘’naturale’’ più bello che uno possa fare….mi è capitato di incontrare il suo nettare per ben tre volte nella mia vita e per bentre volte sono rabbrividito dalla spettacolarità…e poi , in opposizione l’essenza dello champagne perfetto fatto da persone che sanno fare le cose perfette…Paul Roger millesimato 2000…da bere sempre anche quando fai la cacca in bagno, se fosse una forma geometrica sarebbe una sfera.
Nel rispetto di quanto scriveva Josè Saramago in Viaggio in Portogallo (da me comprato esclusivamente perché folgorato da questa frase e poi abbandonato perché trattasi di libro soporifero..)

Quando il Viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto : - non c’è altro da vedere– sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quello che si è visto d’estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era…..


Abitante del Realis Ricci

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